Venezia:
Associazione Guide Turistiche Venezia
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Venezia
offre innumerevoli possibilità di vista. Qui vengono proposti a
titolo d’esempio cinque itinerari “classici”, ovviamente a piedi,
per scoprire la città.
1.
RIALTO: MERCATI E MERCANTI.
Da Campo San Bartolomio
andiamo a vedere le antiche case della Corte
del Milion. Ove oggi si trova il Teatro Malibran gli
archeologi pensano vi fosse la casa di Marco
Polo. Dietro l’angolo abbiamo i capolavori di Giovanni
Bellini
e Sebastiano del Piombo nella piccola chiesa rinascimentale di
San
Giovanni Crisostomo. Di lì ci spostiamo in Campiello
del Remer, luogo appartato e poco frequentato in
riva al Canal Grande dove l’antico Palazzo
Lion mostra ancora i fregi veneto-bizantini
e le rare altinelle, i piccoli mattoncini caratteristici
dell’edilizia veneziana del XII e XIII secolo. Dopo una breve visita
all’interno del Fontego dei Tedeschi, attraversiamo il
Ponte di Rialto per visitare il cuore
commerciale di Venezia: il
Banco Giro, San Giacometto, il Palazzo
dei Camerlenghi, l’Erbaria,
la Casaria
e la “moderna” (1907) ma ben inserita
Pescheria. Da qui prendiamo la gondola
traghetto (50 cent) per riattraversare il Canal
Grande e godere dall’acqua della bellezza di questo luogo
straordinario ancora oggi cuore pulsante della città. Giunti in
Campo Santa Sofia la visita può avere termine o proseguire verso
la spettacolare chiesa dei Gesuiti
(Tiziano “Il martirio di S. Lorenzo”) o con la visita della Collezione
Franchetti alla Cà
D’Oro o ancora proseguire verso Cannaregio (vedi itinerario
seguente).
2. CANNAREGIO.
Il sestiere di Cannaregio occupa il settore nord occidentale della
città. Nei suoi lembi più esterni lungo i canali di S. Alvise o
della Sensa si può ancora cogliere l’atmosfera della Venezia d’un
tempo fortunatamente ancora lontana dalle esigenze imposte dal turismo
di massa. L’itinerario può iniziare indifferentemente dalla Stazione
Ferroviaria o da Rialto. Partendo dalla Stazione visitiamo subito
la chiesa barocca di Santa Maria di Nazareth
detta degli Scalzi
perché eretta per l’ordine dei Carmelitani. Ignorata dalla moltitudine
frettolosa diretta alla Stazione, gli Scalzi è il tripudio del barocco
veneziano. Tanto decorata all’interno da dare l’impressione di entrare
in una grotta fatta di fregi e pinnacoli. Incastonate
tra le pareti si ammirano sculture e pitture dei grandi maestri
del Sei-Settecento. Proseguiamo
verso il Ponte delle Guglie e dopo un breve tratto di fondamenta
lungo l’animato canale di Cannaregio
entriamo nel Ghetto.
Istituito nel 1516 esso è, se non il primo ghetto del mondo (il
confino degli ebrei è pratica ben più antica) il primo ad assumere
questo nome. Nome tutto veneziano nato quasi per caso che diverrà
col tempo sinonimo di segregazione in tutto il mondo. Interessante
la storia di questo angolo tutto particolare di Venezia che va dalle
origini cinquecentesche ai tristi giorni del 1943 quando 247 veneziani
di religione ebraica vennero deportati dai nazisti. Lasciata l’insula
del Ghetto con le sue altissime case ci dirigiamo lungo la caratteristica
fondamenta degli Ormesini, calle del Forno e Loredan verso la chiesa
della Madonna dell’Orto,
autentico scrigno di capolavori. Dedicata al momento della sua fondazione
nel XIV secolo a San Lorenzo, assunse poco dopo questo curioso nome
grazie alla devozione popolare per una tozza statua della Madonna
che ancora si conserva in sagrestia. Era la chiesa parrocchiale
del grande pittore Jacopo
Tintoretto che ha qui dato sfogo alle sue più ardite
composizioni (le tele del Giudizio Universale e
l’Adorazione del Vitello d’Oro misurano ognuna ben 14,5x5,8
metri!). Usciti dalla chiesa diamo un’occhiata a
Palazzo Mastelli o “del
Cammello” e attraversato il ponte arriviamo al Campo
dei Mori e alla Casa
di Tintoretto. Bellissime le statue
duecentesche (su piedistalli romani) di mercanti arabi soprannominate
dai veneziani “i Mori”.
Proseguiamo lungo la romantica e solitaria fondamenta dell’Abbazia
e girato a sinistra ammiriamo l’incompiuta Scuola
Grande della Misericordia. Da qui, ultima tappa, la grande
chiesa dei Gesuiti
e le Fondamente Nuove.
3. ATTRAVERSANDO
LA CITTA’. Con questo itinerario, senza toccare
San Marco, attraversiamo buona parte della città: dal Terminal automobilistico
(o dalla stazione ferroviaria) arriviamo sino a campo San Giovanni
e Paolo. Un percorso classico che tra calli e campi tocca le due
maggiori chiese gotico-conventuali dei Frari
e S. Giovanni e Paolo autentici scrigni di capolavori d’arte
e custodi delle memorie patrie. In particolare passeremo in rassegna
la chiesa di S.
Nicolò dei Tolentini, la Scuola
di S. Rocco, la chiesa
dei Frari, campo San Polo, campiello dei Meloni, S. Aponal, Riva del Vin, Ponte
di Rialto, Fontego dei Tedeschi, corte
del Milion e San Giovanni
e Paolo con la Scuola
di San Marco, la grande chiesa conventuale e il monumento
a Colleoni. Non possiamo salutarci senza prima aver messo piede
in un luogo magico e antico: la nascosta e affascinante Corte Bottera soprannominata da Corto
Maltese “corte sconta detta arcana”.
4. DORSODURO.
Silenzi e grandi scenari contraddistinguono la parte orientale del
sestiere di Dorsoduro. Partiremo proprio da Piazza San Marco per
andare a prendere la gondola
traghetto a Vallaresso
(50 cent, solo la mattina). Accompagnati dallo sciabordio dei remi
dei due esperti gondolieri giungiamo alla Punta della Dogana attraversando il Canal
Grande nel punto forse più spettacolare. Subito si apre davanti
a noi la possente chiesa della Salute, capolavoro del barocco
veneziano di Baldassarre Longhena costruita per voto solenne del
Senato dopo la grande peste del 1630. Da qui ci incamminiamo verso
l’Accademia per strette calli e campielli. Interessante osservare
la doppia anima di Palazzo Dario,
metà gotico metà rinascimentale o il bel giardino di Palazzo
Venier dei Leoni (il “palazzo
non finito”) dal 1949 casa privata di Peggy
Guggenheim e dalla sua morte nel 1979 prestigioso museo d’arte
moderna. Alle Gallerie dell’Accademia invece troviamo
lo spettacolo straordinario di cinque secoli di pittura veneziana,
dal XIV al XVIII secolo, da Bellini a Giorgione,
da Tiziano a Tintoretto (per la visita del museo minimo 1,5/2
ore). Proseguendo per Rio Terrà Foscarini giungiamo finalmente alle
Zattere
dove lo sguardo può correre libero lungo tutto il fronte dell’isola
della Giudecca. Ultima tappa sarà la chiesa
dei Gesuati con
i suoi straordinari affreschi
tiepoleschi e due appassionate tele
di Gianbattista Piazzetta. Concluso qui l’itinerario, volendo,
si può scegliere di proseguire verso San
Sebastiano (ciclo pittorico di
Paolo Veronese), l’Angelo
Raffaele e la remota San
Nicolò dei Mendicoli. Interessante e istruttiva la visita
allo Squero Tramontin
dove Roberto, primo maestro d’ascia di Venezia, ci spiega
le antiche tecniche di costruzione della gondola.
5. CASTELLO.
Tra i sei sestieri in cui è divisa Venezia quello di Castello è
il più vasto e forse (almeno nella sua parte orientale) anche il
meno frequentato dal turismo di massa. La passeggiata inizia dalla
zona marciana e attraverso fondamenta dell’Osmarin raggiungiamo
la chiesa di San
Giorgio dei Greci sede della
comunità greca sin dal 1497. Proseguendo nella stessa direzione
andiamo a visitare la Scuola
di San Giorgio degli Schiavoni
con lo straordinario ciclo pittorico
di Vittore Carpaccio, miracolosamente sopravvissuto a cinque
secoli di storia nella sala terrena della confraternita. Da qui
in pochi passi siamo in Campo
della Bragora. All’ombra del grande albero osserviamo
la tipica conformazione di questo campo veneziano dominato dalla
possente mole del trecentesco Palazzo Gritti-Badoer.
La chiesa
di San Giovanni in Bragora invece, gotica, ma di antichissima
fondazione, è una delle meglio conservate chiese veneziane del ‘400.
Accogliente e ben proporzionata all’interno ospita il “Battesimo
di Cristo” uno dei più grandi capolavori di Gianbattista
Cima da Conegliano. A poca distanza, superato San
Martino, si arriva al Campo
dell’Arsenale. L’Arsenale di Venezia
fondato nel 1104 era il perno vitale della potenza militare e commerciale
della Repubblica. Di grande interesse artistico è il portale (detto
anche “porta da terra”) con i quattro antichi
leoni. Il primo a sinistra porta sul fianco delle misteriose
iscrizioni in caratteri runici il cui significato è stato svelato
solo alla fine del XIX secolo. L’itinerario può qui avere fine o
proseguire con la visita del ricco Museo
Storico Navale o continuare con la visita alla chiesa
rinascimentale di San
Francesco della Vigna.
Itinerari palladiani:
PALLADIO
A VENEZIA. Andrea Palladio, il più importante architetto
del Rinascimento veneziano, eresse in città le sue tre più note
chiese: S.
Giorgio Maggiore (dal campanile
il più bel panorama di Venezia) e, sull’isola della Giudecca, le
Zitelle e il Redentore.
LE
VILLE VENETE.
Le ville venete sono tra le più originali espressioni di civiltà
veneta dal XVI al XIX secolo. Si potrà cominciare da quattro capolavori
del Palladio presso Venezia: Villa
Foscari alla Malcontenta, Villa
Emo a Fanzolo, Villa
Corner a Piombino Dese e Villa
Barbaro a Maser.
I
maggiori musei a Venezia: Museo Correr
in Piazza San Marco (pittura, scultura e storia veneziana); Museo
del Settecento di Ca’ Rezzonico; Gallerie dell’Accademia; Collezione
Franchetti alla Ca’ d’Oro; Pinacoteca Querini Stampalia; Scuole
Grandi di S.Marco, S. Rocco, S. Giovanni Evangelista, Carmini e
Scuola dei Dalmati o Schiavoni (cicli pittorici di Tintoretto, Carpaccio,
Tiepolo e architettura del primo rinascimento); Museo del Ghetto;
Museo del Tessuto (Palazzo Mocenigo); Storico Navale; Museo d’arte
moderna di Ca’ Pesaro e collezione Guggenheim.
Tutti
gli itinerari qui proposti sono in linea di massima di soli “esterni”
e hanno una durata di due ore. La visita a musei e chiese può integrare
un itinerario o essere fatta appositamente su richiesta. I biglietti
di entrata nei musei e chiese non sono compresi nel prezzo della
visita guidata.
GUIDETOVENICE
MARTINO RIZZI
Cell.
+39 3289485671
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